
Quali sono oggi i requisiti per andare in pensione non è purtroppo ancora chiaro a tutti quanti, e spesso ci si trova a pochi anni a non capire come procedere per far sì che, dopo tantissimi anni trascorsi a correre tra lavoro, casa e famiglia, finalmente ci si possa concedere un po’ di meritato riposo.
Cosa ti serve sapere?
Sicuramente partire da una maggiore e più corretta informazione tende a fare una netta differenza, perché ci permette di essere in grado di scegliere la strada che maggiormente si adatta alla nostra situazione anagrafica e di contributi insieme. Perché, diciamoci la verità, non tutti rientriamo negli schemi messi in essere dallo Stato.

Resta invariata così la scelta per chi chiaramente ci rientra della classica pensione per vecchiaia, quella pensione a cui accedi se hai versato 20 anni di contributi e se hai anche compiuto almeno 67 anni di età. Ma cosa serve davvero per poter accedere a questa opportunità senza correre rischi improvvisi?
Ci sono infatti alcuni dettagli che spesso sfuggono, ma che in realtà sono davvero molto importanti perché aiutano a fare la differenza mettendoci su un piano di valutazione nettamente migliore e sicuramente anche più chiaro per accedere alla pensione e poterlo fare senza perdere nulla, neppure un centesimo sul cedolino mensile.
Alcuni vincoli oltre i quali non si può andare
Si tratta di vincoli, ma è anche una questione di misure. Infatti, se ci pensi bene il problema potrebbe partire proprio alla luce del fatto che tu non abbia fatto i conti correttamente e questo può diventare un problema se i numeri non combaciano con quello che la legge sulle pensioni prevede.

Il primo vincolo è legato ai contributi versati: devono essere infatti almeno 20 gli anni di versamento, con un importo sull’assegno che deve quindi anche superare l’importo dell’assegno sociale. Se l’importo in questo caso è comunque troppo basso, il pensionamento chiaramente viene rinviato, anche perché sarebbe improponibile ridurre un vecchio lavoratore a una pensione così misera.
Siccome, facendo ancora dei calcoli, la misura di una pensione adeguata al tenore di vita odierno si ottiene dopo almeno 5 anni dal primo tentativo di calcolo, è chiaro che bisogna slittare il pensionamento all’età anagrafica che non è più 67 anni, ma adesso almeno devono essere 71, una possibilità questa, che risulta utile per chi ha avuto carriere discontinue o interrotte per motivi svariati.
Esistono altre alternative?
Ovviamente, lo Stato ha messo a nostra completa disposizione anche un’altra valida alternativa che è la pensione anticipata contributiva, ovvero un modo per andare in pensione prima, ma con la clausola che l’assegno mensile debba essere solo 3 volte superiore all’assegno sociale. Non è anche questa una tappa facile da raggiungere, ma è un modo valido comunque.

Altrimenti, se sei donna, hai a disposizione anche l’Opzione Donna che è valutabile alla luce anche di quanti figli tu abbia avuto nel corso della tua vita. Questo requisito infatti ti permette di aumentare di uno o due anni i contributi e soprattutto ti aiuta ad avere una maggioranza in campo economico.
Ovviamente poi devi considerare l’aspetto economico, perché maturare 20 anni di contributi, soprattutto quando non si ha un lavoro fisso e continuo, non è facile. Possono esserci mancanze relative ad alcuni mesi che rendono questo traguardo impossibile. Ma si applicano sistemi che cercano di aiutare a raggiungere la soglia con altri escamotage.
Non dimenticare i coefficienti di trasformazione
In media, quello che si percepisce in pensione è circa il 30% o anche il 40% della retribuzione media percepita mentre si lavorava, con il miglioramento che molte cose non vengono più largamente tassate come quando si lavorava. Quindi, più o meno si resta sempre sulla stessa base di partenza senza differenze.

Ma per capire quanto sarà la tua pensione in generale, devi calcolare la tua pensione alla luce di un coefficiente legato anche all’età che oltre i contributi è quello che ovviamente determina se puoi andare in pensione, più o meno senza trasformazioni o perdite di chissà quali grandi entità. Più alto è il coefficiente, più alto sarà anche l’assegno che percepirai.
Se hai 20 anni di contributi, quindi, ti mancano davvero pochi requisiti per poter accedere al pensionamento, primo fra tutti l’età anagrafica. Ma per avere un’idea piuttosto precisa sulla tua condizione è indispensabile rivolgersi a un CAF dove ottenere tutti i dati di cui hai bisogno al fine di capire quanto ti manca per andare in pensione e secondo quali requisiti.