Nei mercatini dell’usato è facile imbattersi in vecchi dischi in vinile venduti a prezzi irrisori. Tuttavia, molti di questi possono celare un valore ben superiore rispetto a quello indicato sull’etichetta. Spesso si tratta di vinili di artisti italiani ancora oggi celebri, che nel mondo del collezionismo raggiungono quotazioni sorprendenti. Scopriamo insieme quali sono i dischi italiani più ricercati e preziosi.
I dischi in vinile italiani rari che valgono una fortuna
Tra i vinili italiani più rari e ambiti spicca “Vento Caldo/Marciapiede” di Franco Battiato, un 45 giri pubblicato nel 1971 dall’etichetta Philips, catalogo numero 6025 031. Questo disco non fu mai distribuito nei negozi e, in condizioni perfette, può raggiungere un valore medio di circa 1000 euro. La sua unicità è data dal fatto che i brani furono registrati nel 1968 ma videro la luce solo tre anni dopo.

Proprio mentre il disco stava per essere pubblicato, Battiato cambiò etichetta discografica e il 45 giri non arrivò mai sugli scaffali dei negozi. Il valore di 1000 euro è solo indicativo: alcune copie sono state vendute a cifre ancora più alte. Altri singoli rari di Battiato, come “Il mondo va così/Triste come” e “La torre/Le reazioni”, hanno superato la soglia dei 1000 euro.
Molto ricercata è anche la prima edizione di “Fetus”, che include la celebre maschera di Battiato. Ma la lista dei vinili italiani di grande valore è lunga e spesso questi tesori si nascondono tra le bancarelle dei mercatini o nei negozi dell’usato sparsi per l’Italia.
Altri dischi in vinile italiani rari
Un altro vinile italiano di grande rarità è “Ingresso Libero” di Rino Gaetano, pubblicato nel 1974. Il suo valore si aggira intorno ai 1400 euro. Il primo LP fu stampato in tiratura limitata e vendette pochissime copie, tanto che si racconta che lo stesso Gaetano abbia distrutto quelle rimaste invendute. Oggi chi possiede una copia può venderla tra i 1500 e i 1600 euro.

Tra i vinili più preziosi figura anche “Contrasto” dei Pooh, uscito nel 1968, che raggiunge un valore medio di 1200 euro. Furono stampate solo 1000 copie, pubblicate senza il consenso del gruppo, che una volta scoperto l’accaduto rescisse il contratto e ne pretese il ritiro. La scarsità di esemplari superstiti ne giustifica il prezzo elevato.
Altro disco di grande valore è il doppio LP di Mina “Mina con voi” del 1969, una raccolta di brani incisi per la Ri-FI e pubblicata in poche copie quando la cantante era già passata alla PDU. Il valore medio si aggira sui 1100 euro, ma alcune copie sono state vendute anche a oltre 2700 euro.
Non finisce qua..
“Anime Salve” di Fabrizio De André, pubblicato nel 1996, è un altro vinile molto ricercato. Questo album, realizzato insieme a Ivano Fossati, uscì in una tiratura limitata di 2500 copie numerate. Sebbene la valutazione media sia di 400-500 euro, spesso viene venduto a 600 euro. La versione che include sia il vinile che il CD può arrivare a valere fino a 1500 euro.

Chi possiede il 45 giri “Dolce di giorno/Per una lira” di Lucio Battisti, stampato nel 1966 in sole 1000 copie, può ricavarne tra i 1000 e i 1500 euro. Più della metà delle copie furono vendute, mentre le restanti vennero distrutte e le copertine riutilizzate, rendendo le poche rimaste estremamente preziose.
Un altro pezzo raro è “Cica Cica Boom” di Mia Martini, del 1990. La copertina, con una sottile allusione sessuale, fu motivo di dissenso per l’artista che si oppose alla pubblicazione. Il disco non fu mai distribuito ufficialmente e le poche copie circolanti vengono vendute a circa 300 euro, ma in un’asta del 25 marzo 2016 una copia ha raggiunto la cifra record di 1200 euro.
Conclusione
Non è raro che tra le bancarelle dei mercatini dell’usato o nelle soffitte di famiglia si trovino vecchi vinili dal valore inaspettato. Spesso si tratta di dischi di artisti che hanno segnato la storia della musica italiana e che oggi possono valere una piccola fortuna.

Ancora oggi, a distanza di decenni, questi artisti continuano a essere ascoltati anche dalle nuove generazioni. Sebbene il vinile sia stato progressivamente sostituito da cassette, CD e poi dalle piattaforme digitali come YouTube e Spotify, il fascino del disco resta immutato e molti collezionisti sono disposti a spendere cifre considerevoli per aggiudicarsi questi pezzi rari.
Vinili di artisti come Lucio Battisti, Pooh, Adriano Celentano, Mia Martini, Mina, Rino Gaetano o Franco Battiato – solo per citarne alcuni – possono superare i 1000 euro e raggiungere prezzi ancora più alti nelle aste specializzate. Vale davvero la pena controllare se tra i vecchi dischi conservati in soffitta si nasconde un piccolo tesoro!