Come guadagnare con la vendita di ortaggi: ecco il trucco

Si tratta di un meccanismo che potrebbe sembrare quasi ovvio, perché è difficile immaginare che qualcuno possa davvero ingannare i propri clienti, orchestrando un’azione tanto dannosa e rischiando di compromettere la reputazione di chi si impegna a vendere prodotti genuini, soprattutto quelli a chilometro zero. Eppure, voglio raccontarti cosa è realmente accaduto.

Il paradosso dei mercati natalizi

Nel periodo che precede le festività, di qualunque tipo esse siano, si respira sempre un’atmosfera di grande fermento. L’aria è carica di aspettative, si è pervasi da una felicità contagiosa e si sente il desiderio di darsi da fare, di impegnarsi al massimo per trasmettere entusiasmo e positività a chi ci circonda.

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Anche nei mercati si percepisce questa energia: la vista viene catturata da una moltitudine di colori e prodotti invitanti, pronti per essere scelti come regali per amici e familiari. I sensi vengono solleticati anche dal profumo e dal sapore delle tante prelibatezze che si possono preparare in questo periodo.

Così, ci si mette alla ricerca di qualcosa di speciale, di ciò che possa davvero soddisfare un piccolo peccato di gola, concedendosi qualche sfizio in più, perché – come si suol dire – è tempo di festa. Ogni occasione diventa perfetta anche per acquistare frutta e verdura, magari scegliendo varietà insolite o particolari. Ma sorge spontanea una domanda: come è possibile trovare tutta questa abbondanza di prodotti?

La dinamica che non tutti conoscono

Esistono delle dinamiche poco note che emergono soprattutto quando, in prossimità delle feste, la domanda di alcuni ortaggi e frutti cresce in modo improvviso e vertiginoso. Spesso, per soddisfare questa richiesta, ci si rivolge a contadini di fiducia per acquistare quantità superiori a quelle che il loro orto può realmente produrre.

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Acquistando questi prodotti, è inevitabile che i costi aumentino. Per coprire le spese e ottenere un margine di guadagno, i rivenditori finiscono spesso per applicare rincari notevoli. Si arriva così a prezzi esorbitanti, con aumenti che possono quintuplicare il valore iniziale: ad esempio, un chilo di pomodori ciliegino acquistato a 1 euro può essere rivenduto anche a oltre 5 euro al mercato.

Ma qual è la ragione di tutto ciò? Molti pensano che sia una strategia studiata appositamente, perché durante le festività si tende a spendere senza troppi controlli, presi dalla frenesia degli acquisti e dalla necessità di fare tutto in poco tempo. Proprio su questa abitudine si basa spesso la speculazione dei prezzi.

Chi ci perde?

Di certo non chi acquista per poi rivendere. Diffidate da chi si lamenta continuamente del caro-vita: è vero che anche per i venditori le difficoltà non mancano, ma raramente capita che, durante le feste, un commerciante debba buttare via la merce invenduta.

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Al contrario, spesso a rimetterci sono proprio i contadini, coloro che lavorano duramente la terra e rimangono fedeli ai valori della qualità e della coerenza. Un vero produttore, infatti, difficilmente potrà vendere un chilo di pomodori ciliegino a più di 1 euro, mantenendo prezzi onesti e trasparenti.

Dall’altra parte ci sono i consumatori, che teoricamente potrebbero scegliere di rivolgersi altrove, ma spesso, per mancanza di tempo, per la ricerca di un prodotto specifico o per la fiducia riposta nel rivenditore abituale, finiscono per accettare i prezzi proposti. In questi casi, la qualità percepita gioca un ruolo fondamentale nella decisione d’acquisto.

Scegli consapevolmente

Alla luce di quanto emerso, è evidente che la soluzione più efficace per contrastare queste dinamiche poco corrette è quella di assumere un ruolo attivo e consapevole nelle proprie scelte di acquisto. Solo così si può cercare di limitare un’ingiustizia che arricchisce pochi a discapito di molti.

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È vero che la qualità ha sempre un valore, ma questo valore deve essere riconosciuto e mantenuto lungo tutta la filiera: se al mercato il prezzo di un prodotto aumenta in modo spropositato rispetto al costo iniziale, si crea solo un rincaro dannoso e controproducente per l’intera economia locale.

La trasparenza dovrebbe essere il principio guida di ogni transazione. È fondamentale pretenderla dai rivenditori, siano essi del mercato o di qualsiasi altro canale di vendita. L’obiettivo deve essere sempre quello di dare senso e valore alle proprie azioni, operando alla luce del sole e puntando costantemente a un miglioramento reale delle cose.

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