Andare al ristorante rappresenta ancora oggi uno dei piaceri più apprezzati della vita. Che si tratti di una serata romantica con il proprio partner, di una cena tra amici o di un pranzo in famiglia, poco importa: il risultato è sempre lo stesso, ovvero la possibilità di staccare dalla routine quotidiana e godersi qualche ora in compagnia, all’insegna del buon cibo e della convivialità. Tuttavia, il momento del conto può riservare sorprese poco gradite, con cifre a volte ben più alte di quanto ci si aspettasse.
Conto troppo salato: come comportarsi?
Può capitare di gustare un ottimo pasto e poi restare letteralmente senza parole quando arriva il conto, magari trovandosi di fronte a una somma che non si era minimamente preventivata. In questi casi, la situazione può diventare davvero spiacevole, sia per il cliente che per il ristoratore, ma spesso è il cliente a sentirsi maggiormente a disagio.

È importante sapere che non esiste alcun obbligo di consumare, anche dopo essersi seduti al tavolo. Se, una volta visionato il menù, ci si accorge che i prezzi sono troppo elevati rispetto alle proprie aspettative o possibilità, si può tranquillamente decidere di alzarsi e andare via senza ordinare nulla. Lo stesso principio vale anche nel caso in cui si sia effettuata una prenotazione: se non è stata specificata una penale per la disdetta, si è sempre liberi di cambiare idea.
Per quanto riguarda lo scontrino, la legge non impone che debba riportare il dettaglio di ogni singola portata, ma il cliente ha pieno diritto di richiederlo e di conoscere con precisione il costo di ciò che ha consumato.
E se non si riesce a pagare il conto?
Nonostante tutte le precauzioni, può succedere di trovarsi di fronte a un conto che supera le proprie possibilità economiche. In tal caso, se si ritiene che l’importo sia corretto, è necessario trovare una soluzione per saldare quanto dovuto, senza cercare scuse o sotterfugi.

Si può chiedere aiuto a un amico o a un conoscente, oppure domandare al ristorante la possibilità di saldare il conto in un secondo momento, lasciando i propri dati come garanzia e impegnandosi a tornare per pagare il dovuto. È bene sapere che, in caso di mancato pagamento, il ristoratore potrà avviare un’azione legale per recuperare la somma.
Se invece si ritiene che il conto sia errato – ad esempio perché le pietanze non erano fresche, oppure perché sono stati serviti prodotti surgelati o di qualità inferiore rispetto a quanto dichiarato – o se il gestore si rifiuta di fornire spiegazioni, si ha il diritto di rivolgersi alle forze dell’ordine, come i Carabinieri, per chiarire la situazione.
Non pagare il conto: è un reato?
Non pagare il conto al ristorante costituisce un illecito, ma non si tratta di un reato penale. È infatti considerato un semplice inadempimento contrattuale, di natura civilistica. Quando si ordina da mangiare in un locale, si instaura un contratto, anche se solo verbale: il ristorante fornisce cibo e bevande, il cliente si impegna a pagare il corrispettivo.

Chi non rispetta questo accordo non commette un reato penale, ma va incontro a una situazione di insolvenza, che può essere perseguita civilmente. È quindi importante trovare una soluzione pacifica, senza ricorrere a gesti estremi, poiché la questione resta nell’ambito del diritto civile.
La situazione è diversa se il cliente si trova di fronte a un conto eccessivo e ritiene che non ci sia stata chiarezza sui prezzi fin dall’inizio. In questi casi, la responsabilità può essere anche del cliente stesso, che magari non ha letto attentamente il menù e i relativi prezzi.
In conclusione
In definitiva, quando sorgono problemi con il conto al ristorante, non si tratta mai di una questione penale, ma di un mancato rispetto di un accordo contrattuale: denaro in cambio di cibo e bevande. La soluzione deve quindi essere sempre cercata in modo civile e pacifico.

Se, dopo aver consumato il pasto, ci si accorge che il conto è troppo alto, è legittimo chiedere al ristoratore di poter saldare il debito entro un giorno. In questo caso, il titolare non può sporgere denuncia né trattenere il cliente contro la sua volontà: la legge è chiara a riguardo.
Se invece il conto risulta palesemente errato, il cliente ha il diritto di contestarlo e di non pagare. Qualora il proprietario tentasse di impedire l’uscita dal locale, è possibile rivolgersi alle forze dell’ordine: trattenere una persona contro la sua volontà è un reato, e in questo caso si entra nell’ambito penale, trattandosi di una forma di violenza privata.