Rabarbaro in giardino: ecco la regola fondamentale da rispettare

Il rabarbaro è un ingrediente molto apprezzato sia in cucina che in ambito fitoterapico. In cucina, si presta alla preparazione di torte dolci e salate, confetture, marmellate e può essere aggiunto anche alle insalate per un tocco originale. Dal punto di vista salutistico, il rabarbaro possiede proprietà lassative, motivo per cui è importante non eccedere nel consumo e, soprattutto, evitarlo durante la gravidanza e l’allattamento. È fondamentale ricordare che le foglie del rabarbaro sono tossiche e non devono essere né consumate né utilizzate in alcun modo. Ma come si coltiva correttamente questa pianta? Ecco tutti i consigli per una coltivazione ottimale.

Come si coltiva il rabarbaro

La pianta del rabarbaro è particolarmente ornamentale grazie ai suoi vistosi fiori viola, che la rendono ideale anche come elemento decorativo. Le sue coste, dal sapore leggermente dolce, sono molto versatili in cucina. Chi desidera seminarlo può farlo nel mese di marzo, mentre le giovani piantine vanno trapiantate nell’orto a partire da aprile.

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Il rabarbaro predilige posizioni soleggiate e necessita di spazio per svilupparsi: in orto, le piante vanno distanziate di circa 100 cm l’una dall’altra. È importante irrigare quando il terreno risulta asciutto, evitando però eccessi che potrebbero causare ristagni idrici, molto dannosi per la pianta.

Questa specie è particolarmente sensibile ai ristagni d’acqua, quindi è fondamentale annaffiare solo quando necessario. Il rabarbaro è anche una pianta rustica, capace di resistere ai rigori invernali: durante l’autunno e l’inverno le foglie cadono o si seccano, ma la radice rimane vitale e consente alla pianta di rifiorire nella stagione successiva, garantendo così una lunga durata e resistenza.

Cosa fare ad aprile alla pianta di rabarbaro

Aprile rappresenta il mese ideale per piantare il rabarbaro, che nei mesi successivi inizierà a crescere e a fiorire. Anche se può sembrare un dettaglio secondario, è proprio in questo periodo che bisogna intervenire per garantire una crescita rigogliosa. Con l’arrivo della primavera, infatti, si dà il via alla semina e al trapianto di molte piante, tra cui il rabarbaro, per arricchire giardini e balconi.

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Questo è il momento giusto per acquistare le piantine in vivaio e trapiantarle in un terreno adeguatamente preparato. Occorre scavare una buca per l’impianto, estrarre la terra e mescolarla con torba per ottenere un substrato soffice e ben aerato.

Il terreno deve essere ricco di sostanze nutritive e garantire un buon drenaggio, così da evitare ristagni d’acqua. Dopo il trapianto, è importante irrigare regolarmente ogni volta che il terreno appare asciutto, poiché il rabarbaro non tollera la siccità. Se il terreno è già umido, è meglio evitare ulteriori annaffiature.

Altre accortezze per coltivare il rabarbaro

Il rabarbaro, oltre a essere una pianta decorativa, offre molteplici utilizzi in cucina. Dopo la messa a dimora in aprile, durante la fase di crescita che va da maggio a giugno, necessita di abbondanti irrigazioni. In questo periodo le foglie si espandono notevolmente e un apporto idrico adeguato favorisce lo sviluppo di coste più grandi e carnose.

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Le coste così sviluppate potranno essere raccolte e utilizzate in cucina per la preparazione di confetture, dolci e molte altre ricette. Se il terreno è fertile, la pianta crescerà vigorosa; in caso contrario, sarà necessario integrare con un concime liquido specifico per ortaggi e piante da frutto, da somministrare ogni 15 giorni circa, per garantire un apporto costante di nutrienti e ottenere una pianta sana e robusta.

Se si desidera coltivare il rabarbaro per uso alimentare, è consigliabile eliminare i fiori appena compaiono, tagliando lo stelo e i boccioli, così da favorire lo sviluppo delle coste. Se invece si preferisce una funzione ornamentale, si possono lasciare i fiori, che doneranno un tocco di colore e bellezza a giardini, balconi o terrazzi.

Conclusione

Il rabarbaro è una pianta ornamentale e da orto che offre coste ideali per la preparazione di marmellate, dolci e molte altre specialità culinarie. I suoi fiori, di un bianco brillante, contribuiscono a rendere più vivace e gradevole l’aspetto di davanzali, giardini e terrazzi, a patto di dedicare alla pianta le cure necessarie.

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Ad aprile è fondamentale trapiantare le piantine in un terreno ben drenato, ricco di sostanze nutritive e adeguatamente concimato. Durante la fase di crescita, è importante irrigare ogni volta che il terreno si presenta asciutto, poiché il rabarbaro non sopporta la siccità. Tuttavia, bisogna sempre evitare i ristagni d’acqua.

Questa pianta è particolarmente sensibile all’eccesso di umidità, che può provocare il marciume delle radici e compromettere la sopravvivenza della pianta stessa. In autunno e in inverno le foglie si seccheranno e cadranno, ma le radici resteranno vitali, permettendo al rabarbaro di rifiorire nella stagione successiva e di donare eleganza e colore a giardini, terrazzi e balconi.

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