Come ottenere la pensione minima nel 2025 con soli 15 anni di contributi

La pensione, il sogno di tanti! Un traguardo tanto agognato quanto difficile da raggiungere, soprattutto nei casi in cui il numero di anni di contributi versati sia lontano dalla soglia minima prevista per legge. Ma ci sarebbero delle eccezioni: scopri se sia possibile andare in pensione con soli 15 anni di contributi!

La pensione: alcune informazioni utili

Andare in pensione significa smettere di lavorare attivamente continuando a percepire una somma mensile, calcolata in base a svariati fattori. Il principale aspetto che riguarda il sistema pensionistico, quindi, è di tipo prettamente economico e fiscale. La pensione, però, riguarda anche la sfera sociale dell’individuo, avendo un impatto emotivo non trascurabile.

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Il traguardo della pensione, in altre parole, rappresenta un vero e proprio cambiamento nella vita del lavoratore o della lavoratrice: abitudini differenti, nuova routine, più tempo per sé stessi e così via. Questa rivoluzione può rappresentare un sogno per alcuni, desiderosi di potersi godere le proprie passioni, e un incubo per altri.

La pensione, quindi, rappresenta un argomento complesso e delicato, sia dal punto di vista fiscale che emotivo e personale. C’è chi vorrebbe andare in pensione anticipata e chi si vede costretto a lasciare il lavoro contro il suo volere, avendo raggiunto l’età pensionabile e contributiva richiesta per legge. Addentriamoci in questo mondo.

Età pensionabile, età contributiva: di cosa si tratta?

Prima di definire nel dettaglio i concetti di età pensionabile, età contributiva e pensione minima, potrebbe essere utile trattare del sistema pensionistico in generale. In effetti, questo ambito fiscale, economico e sociale è molto importante e al centro di numerosi dibattiti. Il principale obiettivo dell’introduzione di soglie minime di età pensionabile e fiscale, ha uno scopo preciso.

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Quale? L’equilibrio tra il numero dei lavoratori attivi, che versano i contributi a fine pensionistico, e il numero dei pensionati, che percepiscono una somma di denaro mensile, proveniente dal calderone dei contributi stessi. Un’alterazione di questo fragile equilibrio potrebbe portare al collasso dell’intero sistema. Ma cosa sono età pensionabile e contributiva?

La prima rappresenta l’età anagrafica stabilita per legge come soglia minima per poter accedere alla pensione; la seconda, invece, indica il numero di anni durante i quali il lavoratore o la lavoratrice hanno versato i contributi. Attualmente, sembra che l’età pensionabile sia fissata ai 67 anni, mentre quella contributiva a 20 anni.

La pensione minima, cosa è?

Secondo quanto espresso nei paragrafi precedenti, quindi, un lavoratore o una lavoratrice non potrebbero accedere alla pensione prima dei 67 anni di età e in assenza di 20 anni di versamento dei contributi. Esistono, tuttavia, casi in cui l’individuo rispetta un requisito ma non l’altro. Cosa succede in queste situazioni?

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Un lavoratore di 68 anni che ha versato 15 anni di contributi rispetta il requisito dell’età pensionabile (che abbiamo detto essere fissata ai 67 anni) ma non ha raggiunto la soglia minima di 20 anni riguardante l’età contributiva. E’ proprio in casi come quello appena riportato come esempio che potrebbe entrare in gioco la pensione minima.

La pensione minima, infatti, rappresenterebbe un’integrazione all’assegno pensionistico del lavoratore, nel caso in cui questo risultasse inferiore ad una soglia minima, stabilita a cadenza annuale. Il 2025 avrebbe visto l’aggiornamento dei valori di pensione minima che risulterebbero in aumento rispetto all’anno precedente, per cifre di circa 615€.

E’ possibile accedere alla pensione con 15 anni di contributi?

La risposta alla domanda potrebbe essere affermativa, ma solo in specifici casi, sottoposti a deroga rispetto a quanto stabilito dalla normativa vigente, come espresso nei paragrafi precedenti. Si introdurrebbe, in questi casi, il concetto di pensione di vecchiaia. Un esempio di eccezione prevista per legge sarebbe rappresentata da coloro che hanno almeno 67 anni di età e hanno maturato i 15 anni contributivi prima del 1992.

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Anche chi ha un’anzianità assicurativa pari ad almeno 25 anni e ha lavorato in maniera discontinua per un valore di contribuzione inferiore a 10 anni, sembrerebbe poter accedere alla pensione di vecchiaia, fissata, come detto in precedenza, a 67 anni di età. Un altro caso sarebbe rappresentato da coloro che hanno iniziato a versare i contributi a partire dal 1996.

In questo caso sembrerebbe possibile accedere alla pensione di vecchiaia con 5 anni di contributi, al raggiungimento dei 71 anni di età, ma presumibilmente con cifre molto basse, in quanto calcolate sui contributi versati. Il mondo pensionistico è molto complesso, per evitare incomprensioni è sempre consigliato rivolgersi a professionisti del settore che possono fornire indicazioni più specifiche e mirate per la propria situazione lavorativa.

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