
Capita spesso di avere in casa una scatola di roba messa via da anni magari, in soffitta o in fondo a un cassetto. Dentro ci finisce un po’ di tutto: vecchie lettere, cartoline, biglietti e a volte anche dei francobolli che nessuno guarda più. Magari li aveva raccolti un parente o li avevamo attaccati da piccoli. Eppure, tra quelle cose dimenticate, può spuntare fuori qualcosa che oggi vale pare parecchio.
Come capire se un francobollo vale molto
Capire se un francobollo vale davvero qualcosa non è immediato. A occhio sembrano tutti uguali: piccoli, colorati, a volte un po’ sbiaditi. Ma alcuni possono valere centinaia o migliaia di euro, mentre altri quasi nulla. Serve un minimo di attenzione e magari qualche dritta giusta. Serve occhio ma anche un minimo di informazioni. Non si parla solo dell’età , ma di dettagli più tecnici come tiratura, errori di stampa o stato di conservazione. Alcuni francobolli valgono poco più della carta su cui sono stampati, altri arrivano a cifre da capogiro. E la differenza spesso sta nei particolari.

Chi si occupa di filatelia sa bene che la rarità è uno dei criteri principali. Un francobollo comune, anche se vecchio, difficilmente sarà ambito. Al contrario un esemplare stampato in poche copie, magari con una variante non voluta, può scatenare una vera corsa tra i collezionisti. Il numero di esemplari ancora in circolazione è un fattore importante.
Lo stato in cui si trova il francobollo conta parecchio. Se è pulito, senza pieghe né graffi, coi bordi ancora ben tagliati, il suo valore può salire molto. Al contrario, se è rovinato o ha preso umidità , diventa quasi invendibile. Anche due francobolli identici possono valere cifre opposte solo per una macchia o uno strappetto. Basta poco per cambiare tutto.
Quando ci sono errori di stampa
Poi ci sono i cosiddetti “errori di stampa” che possono far aumentare enormemente il valore. Un esempio classico è “l’Inverted Jenny”, un francobollo americano in cui l’aereo è stampato al contrario. Questi sbagli non sono difetti da poco: diventano quasi opere d’arte involontarie, e proprio per la loro unicità attirano offerte da collezionisti esperti.

Nel mondo della filatelia esistono nomi noti anche a chi non se ne intende. Uno dei più famosi è il “Treskilling Giallo”, stampato in Svezia nel diciannovesimo secolo di cui si conosce un solo esemplare. È stato venduto per cifre che superano il milione di euro. Non è da meno il “British Guiana 1c Magenta” considerato uno dei più costosi al mondo.
In Italia ci sono pezzi notevoli come i cosiddetti “Gronchi Rosa”. Furono stampati per celebrare un viaggio del presidente della Repubblica in Sud America e contenevano un errore geografico che costrinse le poste a ritirarli subito. Alcuni però finirono comunque nelle mani dei collezionisti e oggi sono considerati pezzi da museo, ricercatissimi.
Quando la storia del francobollo dà valore
A volte il valore non dipende solo dalla rarità o dall’errore ma anche dalla storia legata a quel francobollo. Alcuni sono stati usati in momenti particolari, spediti da personaggi famosi o legati a eventi storici. In quei casi il fascino del pezzo cresce e con esso il prezzo. Il collezionismo è anche una forma di racconto fatta di piccoli simboli.

Quindi, per chi trova dei vecchi francobolli in casa, la prima cosa da fare è non buttarli. Anche se sembrano comuni, potrebbero non esserlo. Meglio conservarli bene, magari in bustine trasparenti o in un album, evitando di maneggiarli troppo. Poi si può iniziare a cercare informazioni, confrontarli con cataloghi o chiedere a un esperto.
Online ci sono forum e gruppi dove chi se ne intende davvero si scambia dritte, mostra i propri francobolli e dà una mano a chi cerca di capirci qualcosa. Anche certe biblioteche o circoli locali a volte danno supporto senza chiedere nulla in cambio. Conviene andarci con calma: fare valutazioni affrettate è un rischio. Un po’ di pazienza può evitare brutte sorprese.
Cosa fare se pensi di avere un francobollo di valore
Viene facile pensare di vendere subito, specie se si legge che certi pezzi valgono migliaia di euro. Però non è sempre tutto così semplice. C’è chi ci marcia, soprattutto con chi è inesperto. Meglio affidarsi a una casa d’aste seria, che sa come muoversi e può evitare fregature. Spesso riescono anche a spuntare prezzi più alti, con meno rischi.

Non sempre ci si trova tra le mani un tesoro, questo è chiaro. Però scoprire che un francobollo trovato per caso vale qualcosa fa sempre piacere. Magari solo pochi euro, magari molti di più. In ogni caso è un bel modo per dare valore a qualcosa che stava lì da anni, dimenticato in un cassetto.
Per alcuni tutto inizia per caso. Trovano un vecchio francobollo curioso e, piano piano, ci prendono gusto. C’è chi lo fa per passione, chi perché ama la storia, chi per ritrovare un legame con ricordi di famiglia. Non si tratta solo di guadagnarci, a volte diventa un hobby rilassante ed anche un po’ nostalgico.